Il processo per le aggressioni con l’acido è giunto al termine. La Corte di Cassazione ha infatti condannato i tre imputati (Levato, Boettcher e Magnani), riducendo leggermente la pena, escludendo l’associazione a delinquere.
MILANO – Sono definitive le condanne per le aggressioni con l’acido avvenute a Milano nel dicembre del 2014. La Corte di Cassazione ha infatti irrorato per via definitiva le pene (leggermente ridotte) già comminate in Appello: Martina Levato sconterà quindi 19 anni e 6 mesi (in Appello aveva avuto 20 anni), Alexander Boettcher 21 anni (23 in secondo grado) e Andrea Magnani 8 anni, 9 mesi e 10 giorni (erano 9 anni e 4 mesi).
La requisitoria del pg
Il procuratore generale, Luigi Birritteri, ha escluso l’ipotesi dell’associazione a delinquere, chiedendo pertanto alla Suprema Corte di far cadere questo reato riformulando la sanzione. Secondo il pg, infatti, nell’accusa c’era un’incongruenza: “Il piano era quello di purgare Martina Levato da precedenti contatti amorosi“: un “piano criminoso determinato“, pur nella “indeterminatezza del numero di persone da colpire“, si tratta quindi di corso in reato continuato e non di associazione.
I fatti
A centro del processo lo sfregio con l’acido ai danni di Pietro Barbini: ex compagno di scuola della Levato, è stato colpito probabilmente per uno scambio di persona, forse a causa della somiglianza con il fotografo Giuliano Carparelli, a sua volta vittima di un agguato, il quale ha evitato conseguenze serie riuscendo con prontezza di riflessi a ripararsi con un ombrello.